martedì 29 novembre 2016

A tutto Fusto!

"A tutto gusto" con Gianluca Fusto.
 

Una mattinata trascorsa con il noto pasticciere mi è bastata per capire che in pasticceria "l'intuizione è saper riconsocere".
A Casa Manfredi, gelateria pasticceria in Viale Aventino a Roma, Fusto ha curato una speciale due-giorni di consulenza tecnico-creativa in laboratorio, lavorando con i padroni di Casa ad una nuova
linea di torte e mignon. In perfetto #stileGianlucaFusto utilizzando, tra gli altri ingredienti, il cioccolato Valrhona.

"Tutto nasce dalla valorizzazione del cioccolato e del territorio, con regole ben fisse di abbinamento basate sul gusto italiano".

Fate un salto a
Casa Manfredi
Viale Aventino 91/93
Roma

Foto MissApple
Thanks to Gianluca Fusto


lunedì 24 ottobre 2016

3 chicchi e 3 tazzine #GamberoRosso a Sal De Riso

 

 

L’edizione 2017 della guida del Gambero Rosso assegna al Sal De Riso Costa d’Amalfi, il nuovo locale di Salvatore De Riso, i 3 Chicchi e le 3 Tazzine. A pochissimi mesi dall’inaugurazione, i due riconoscimenti che valorizzano – rispettivamente – la migliore offerta di caffè e il locale nella sua totalità, dalla proposta gastronomica al servizio, vanno a questo bar davvero speciale, del pluripremiato pasticcere di Minori.

In alto, l'espresso Illy. Qui sotto Oro Puro, monoporzione Pasta frolla alle nocciole, mousse al cioccolato fondente al Coeur de Guanaja, ripieno mela renette e succo mandarino, glassa al cioccolato fondente.   

 

 

martedì 13 settembre 2016

La gelateria piu' piccola del mondo comunica l’eccellenza


Posso dire di aver trovato la gelateria più piccola del mondo!
Un piccolo banco con due carapine allestito a pochi metri dalla chiesa di San Demetrio a Morigerati, nell’entroterra del basso Cilento (Sa). Apre solo il lunedì, un’ora prima del tramonto fino a un’ora dopo, e propone un solo gusto realizzato dal gelatiere Enzo Crivella con i prodotti tipici della zona.



Nessuna provocazione solo comunicazione, come ci spiega il professor Pasquale Persico, docente di economia all’Università di Salerno che con Crivella ha dato vita al progetto. “Leggiamo spesso dell’idealizzazione del concetto di smart land, secondo cui usando bene la comunicazione possiamo rivalutare un territorio. Questa piccola gelateria fa vivere tutte le teorizzazioni, attraverso il riposizionamento di un prodotto antico”.

Geografia significa scrivere la storia di un territorio: questa è una storia nuova, una storia di “rurale contemporaneo” a detta del professore. Il Cilento possiede eccellenze che “se ben comunicate possono andare in giro per il mondo a raccontare dell’intero territorio”. L’idea di aprire una gelateria a Morigerati si arricchisce quindi di valori di rivoluzione economica e sociale con tutto il fascino che può regalare un piccolo comune di circa 800 abitanti vicino ad una meravigliosa oasi WWF.

La più piccola gelateria al mondo è un progetto economico oltre che dolciario. “Abbiamo l’esigenza di mostrare al Cilento che tutti i suoi prodotti possono creare economia”, spiega Crivella. Il narratore di Sapri, non a caso così soprannominato, guarda al passato e usa tipiche varietà di frutta, il vino biodinamico e l’olio prodotti in queste zone per preparare un gelato che racconta la storia del prodotto e del territorio, “proteggendo la qualità”, tiene a precisare.

Per il primo giorno di apertura ha preparato un gelato al fico bianco del Cilento dell’azienda agricola biologica Murikè (“terra delle ginestre” in greco), con 4.000 piante. “Trasformarlo in gelato è una semplicità unica, basta l’essenziale. L’elevata percentuale di frutta regala la sensazione di mangiare il frutto stesso”.

 

Molto dolce, dalla consistenza pastosa, giallo ambrato e con pochissimi semi, il fico bianco DOP regala un gelato dolce e profumato. Ed è facile scoprire quanto sia sano oltre che buono. Questa varietà è ricca di minerali e ha di per sé un alto tenore zuccherino, senza richiedere altri zuccheri aggiunti, particolarmente adatta alla preparazione di dessert.

Curva dopo curva, lentamente, immersi nel verde e incrociando poche auto o quasi nessuna, la strada che porta a Morigerati ci ha “sintonizzati” alla dimensione slow life, riportandoci col pensiero a quando fare il gelato richiedeva tanto più tempo. E Crivella ci ha confidato: “Con il tempo ho un rapporto strano. Penso a mio padre, gelatiere. Nella mia gelateria a Sapri ho la sua vecchia cattabriga che usava negli anni ’50. Così riscopro la lentezza di una tradizione. Come oggi”.

Il prof. di economia, il gelatiere e i produttori del posto: nella creatività di cuore di queste persone c’è la voglia di interrogarsi sul significato e sull'uso del paesaggio e con loro il gelato è diventato uno speciale veicolo di comunicazione e riscoperta.

La gelateria più piccola del mondo diventerà itinerante tra i piccoli comuni cilentani, come i moderni food truck
…ma SLOW!

Chiara Mancusi

venerdì 22 luglio 2016

Esami di pasticceria presso la scuola A Tavola con lo Chef


#MissApple in commissione

È una scuola speciale, una grande famiglia, e la particolarità è che “fanno scuola a chi fa scuola”. Perché nel corpo docenti ci sono professionisti che hanno iniziato qui la loro carriera, hanno maturato esperienze altrove e qui tornano per insegnare ai ragazzi. Si chiama A Tavola con Lo Chef, e siamo a Roma



I ragazzi del Corso di Avviamento alla Pasticceria hanno seguito 39 lezioni, in circa tre mesi, suddivise in teoria e dimostrazioni pratiche, su materie prime, tecniche di base e pasticceria moderna, coinvolti personalmente nelle preparazioni. E poi c’è lo stage, altro passaggio importante, per impegnarsi sul campo. I docenti di questo corso, Leonardo Di Carlo, Nazzareno Lavini, Marco Rinella, Gabriella Genua e Annikka Toni.

Il ricco buffet di pasticceria dolce e salata preparato in occasione dell’esame di pratica del Corso è stato frutto di un pomeriggio intenso di lavoro. I ragazzi sono partiti da zero, tutto ha preso vita da farina, latte, zucchero e uova, fatta sola eccezione per i lievitati che richiedono invece altri tempi di lavorazione.

In gruppi di due e affiancati dai docenti Lavini e Toni, i ragazzi hanno preparato per la commissione esaminatrice bottoncini assortiti, pizzette e croissant salati, bombette farcite e cookies, occhi di bue, torta Linzer, pan brioche, bigne, tartellette mousse cioccolato e alla gianduia con mou, torta Olandesina, la Sacherina, torta di mele, viennesi…

“Durante un corso come questo la pratica è importante, perché fa vivere ad ognuno quella ‘percentuale’ in noi che ci fa essere innamorati di una determinata materia prima”, spiega Lavini. “Così i ragazzi scoprono la propria inclinazione tra le varie preparazioni ed è a quella che bisogna dedicarsi”, conclude.

Presenti anche il pasticciere e gelatiere Salvo Leanza, Massimiliano Gramuglia dell’omonima pasticceria romana.







                             
 

www.atavolaconlochef.it

 


 

giovedì 7 luglio 2016

Colazione romana firmata Montanari

Durante una tre giorni di approfondimento in laboratorio, nella gelateria pasticceria Casa Manfredi, il pasticciere tecnico dimostratore Corman, Giambattista Montanari ha lavorato alla pasta lievitata presentandola in nuove varianti da proporre a colazione e non solo.

Con il suo fare professionale dal prezioso valore didattico, lo stesso che gli ha permesso di vincere gli ultimi Gourmand World Cookbook Awards con il suo libro “PH 4.1” (Chiriotti Editori), ha riformulato e ribilanciato le ricette di cornetti, croissant, girelle, cake… Il bicolore al cacao e quello al caffè con l’Arabica Etiope Lavazza, esclusiva qui a Casa Manfredi; i croissant ai tre cereali faro, orzo e riso cotti nel latte con l’aggiunta di mascarpone; al grano cotto e cannella; l’integrale con il miele all’interno dell’impasto e caldo in superficie; crema menta e cocco; glasse all’arancia e al pistacchio. E ancora, i cake in vaso-cottura al limone e purea di lamponi, oppure preparato con China Martini e cioccolato.

(...)

Tante osservazioni e appunti su materie prime, impasti, formatura, lievitazione e cotture. Dunque, come sarà il nuovo croissant a Casa Manfredi?

Non aspettatevi grandi descrizioni e minuziosi accenni a gusto e scioglievolezza. In una sola parola, sarà equilibrato. “La parola che amo tanto e che poco usiamo”, ci confida Montanari. “Le materie prime devono essere di qualità; l’equilibrio ci porta ad usarle nel miglior modo. Questo farà capire al cliente che qualcosa è cambiato”. 

L'articolo completo è su
"Pasticceria Internazionale"





 

Nuova agrigelateria Gusto 17 a Milano



È stata inserita tra le 10 migliori gelaterie di Milano, quotidiani e riviste scrivono del nuovo indirizzo goloso meneghino: via Savona 17. Qui troverete Gusto 17, una nuova piccola gelateria basata sulla logica dell’agriturismo. Agrigelateria, ovvero gelato preparato rigorosamente in giornata rispettando la stagionalità e la naturalità degli ingredienti e vecchie ricette - magari della nonna - come il gusto crema di carote, mandorle e pistacchi.

 

Vincenzo, Stefania e Rossella hanno creato un nuovo concept seguendo la sola regola di puntare sempre alla qualità degli ingredienti scelti: eccellenze territoriali che arrivano direttamente dal luogo di origine, per creare gusti ispirati alla pasticceria tradizionale e internazionale. Come il pistacchio di Bronte, la mandorla di Avola, il limone di Sorrento…

Il gelato ha gusto ed è fresco, è ben bilanciato, preparato senza addensanti chimici, coloranti e conservanti.

La produzione giornaliera predilige la frutta fresca e secca, ma anche buon cioccolato e creme, alla riscoperta delle materie prime e delle nostre tradizioni gastronomiche, come il goloso rito della brioche - fresca - da farcire con il gelato come si fa in Sicilia.

Gusto 17 propone 16 gusti… e il 17°? Lo create voi, combinando liberamente gli ingredienti messi a disposizione.



martedì 10 maggio 2016

Plume de fruit

Ho conosciuto Federica in occasione di Gusto in Scena a Venezia e durante la due giorni di congresso, lo ammetto, la sua frutta disidratata era sempre con me per piccoli e veloci spuntini ...salutari!
D'altra parte il congresso promuoveva proprio il benessere in cucina :)

Sono nutrienti e danno energia con la leggerezza di una piuma, letteralmente “piume di frutta”, fettine di frutta fresca selezionata disidratate a bassa temperatura. Dietro di loro ci sono la fantasia e lo spirito imprenditoriale della giovane Federica Summo, che ha attinto alla sapienza del papà fondatore dell’azienda di famiglia Borgolab, laboratorio artigianale che seleziona e trasforma prodotti italiani di qualità, dai funghi porcini IGP della Val di Taro ai frutti del sottobosco.

“Dal lavoro di mio padre una cosa non riuscivo a togliermi dalla mente: il cuore che ci metteva mentre sceglieva delicatamente ogni singolo frutto. Mi chiedevo quale fosse la ragione di tanta cura. Mi chiedevo a volte cosa ci trovasse di così attraente in un spicchio di mela o in un acino d’uva. Solo ora capisco cosa voleva. Cercava l’essenza di tutte le cose”.

Plume de Fruit scava dentro questa storia e scrive un altro capitolo.

Se da una parte c’è tutto il buono della disidratazione a bassa temperatura che preserva qualità e nutrienti, Plume de fruit è anche “frutto” di una buona scelta. Per avere un buon prodotto disidratato bisogna selezionare un buonissimo prodotto fresco. In più bisogna “dire di no” a conservanti, zuccheri aggiunti e additivi.

Plume de fruit è leggerezza e creatività, uno snack salutare da consumare in ogni momento della giornata e da abbinare a creme e cioccolato, nel pane, tra i cereali, su un buon cocktail e tartare, per creare sfiziosi mono finger food.

www.plumedefruit.com

Seguimi anche su www.pasticceriaextra.it


 

 

martedì 26 aprile 2016

Theobroma a cena a La Portineria

Un ingrediente e molta creatività nelle proposte in carta per la cena “Theobroma” di Gian Luca Forino de La Portineria, a Roma.

Stiamo parlando del cioccolato, “a me molto caro e ingrediente portante della mia formazione”, ci ha spiegato.

  

Aprile è il mese degli appuntamenti esclusivi in La Portineria e Theobroma si inserisce in un ricco programma che porta i “portinai" in giro per il mondo con brunch a tema, serate dedicate al cioccolato, come questa, e il prossimo Gelato Zone, party di degustazione del nuovo gelato made in Portineria.

A sera il dehor si è trasformato in un’oasi shabby-chic, grazie anche alle piccole luci in fila sospese sulle nostre teste. Un cortile rieditato a zona relax con i colori della primavera, per un’atmosfera raffinata e informale allo stesso tempo. In pasticceria è importante anche questo.

Dopo la dovuta accoglienza e presentazione del cioccolato Valrhona, ad ogni portata Forino ha illustrato le origini del cacao usato e gli ingredienti delle ricette. Noi, che così non l’avevamo mia degustato, abbiamo apprezzato un cioccolato inedito inserito in finger food e primi piatti, più ricercato e vicino ai nostri gusti per il dessert.

La selezione di finger food comprendeva cinque proposte, da degustare secondo un ordine consigliato e in abbinamento ad una Malvasia Igt, o un daiquiri al lime.

La polpettina calda di melanzane con cuore caldo di fondente extra bitter 61% riportava all’accoppiata tipica della Costiera Amalfitana; il mini muffin era, tra tutti, la proposta più “rassicurante”, ma ha stupito con le gocce di fondente equatoriale abbinato ai pomodorini dry.

Il cioccolato bianco è stato usato a scaglie per farcire il bottoncino al gruè di cacao, insieme con yogurt greco e salmone, e per la ganache del macaron con olive taggiasche e pomodorino confit, che ha chiuso in bellezza l’intera selezione.

Cambio di registro con le degustazioni dei primi piatti: un Arturo’s Igt con sentori di bacche di bosco e confettura si è sposato ai gusti di cacao e caffè della tegolina servita con cremoso caprino e albicocche al profumo di rosmarino, e al risotto cacio e pepe, mantecato al cioccolato e pepe del Madagascar.

Per dessert, Forino ha riproposto un suo dolce preparato per le telecamere delle talent televisivo "Il più grande pasticcere”: un brownie al basilico con cremoso al formaggio e peperoni saltati. E se già conoscevamo quanto fosse bravo con le praline, si è riconfermato talentuoso con una pralina al Guanaja 70% alla fragranza salata di guanciale appena accennata. E con la pralina abbiamo tutti fatto il bis!

 

 
 Fotografie di Simone Pagano

Seguimi anche su

lunedì 7 marzo 2016

Dragèes in bassina


Li ho incontrati all’opera alla loro bassinatrice, al Sigep di Rimini, Vito Boccia e Francesco Urbano. Ho assaggiato i loro dragée restando colpita dall’intensità di gusto e dalla varietà di scelta.
All’interno ci sono nocciole e mandorle, prima confettate e aromatizzate, poi lavorate alla bassina con rifinitura al tartufo, lucida, oro...
Vito Boccia si dedica alla divulgazione della tecnica di bassinatura, parte del processo di confettatura poco diffusa sebbene offra grandi potenzialità di proposta. A seguito del successo riscosso alla fiera riminese, le richieste sono aumentate, tanto da spingere i due professionisti a muoversi in coppia. Si è tenuto ad Artena (Rm), lo scorso febbraio, un incontro formativo organizzato presso la Pasticceria Artigianale Di Re per approfondire la tecnica di lavorazione.
La bassinatura prevede una prima gommatura, poi l’ingrossamento a confetto che varia per aroma e, infine, l’ingrossamento al cioccolato.
Molti più dettagli verranno pubblicati sulla rivista “Pasticceria Internazionale”. 

 

Francesco quali caratteristiche hanno i dragée lavorati in questo modo?

 

Abbiamo la possibilità di caratterizzarli per gusto in una vasta gamma di scelta. L’aspetto più interessante è la velocità di lavorazione, considerando l’assenza di stampi, ripieni o ganache. I tempi di cristallizzazione offrono una lavorazione altamente redditizia per l’artigiano e, alla fine, il cliente apprezza e rivive l’emozione di ammirare vasi ricolmi di dragée esposti in pasticceria come nelle antiche drogherie di un tempo.

 

A Roma, Francesco Urbano e Vito Boccia hanno preparato:

Mandorla Filippo Cea confettata e bassinata al fondente 70%, con finitura tartufata
Nocciola Tnda Gentile delle Langhe, confettata e bassinata al fondente 70%, con finitura lucida
Mandorla Filippo Cea confettata al Benevento, bassinata al fondente 70%, con finitura rame
Nocciola Tonda Gentile delle Langhe, confettata al rum, bassinata al fondente 70% e finitura oro
Chicco di caffè confettato alla Sambuca, bassinato al fondente 70%, con finitura simil bacca caffè.

I vari passaggi della bassinatura.

I dragée ingrossati pronti per la lucidatura/colorazione finale.

Vito Boccia estrae i dragée pronti dalla bassina.

Da sinistra, Francesco Urbano, Fabrizio Di Re della Pasticceria Di Re, Giuseppe Venusio e Vito Boccia.


venerdì 15 gennaio 2016

A Sigep Rimini per il 7° Seminario sul caffè di Pasticceria Internazionale e Torrefazione Dubbini





Anche quest'anno Miss Apple sarà coinvolta in un interessante :) workshop sul caffè in pasticceria, tra degustazioni, ricette e consigli per capire e degustare il caffè in plurime varianti, in compagnia del pastry chef GianLuca Forino (de La Portineria, Roma) e il Coffee Trainer Pierpaolo Meneguolo per Torrefazione Dubbini, Caffè Diemme.  A Sigep 2016, domenica 24 gennaio alle ore 11 al Pad A1 stand 006 Torrefazione Dubbini.
Al Seminario gli esperti proporranno caffè secondo le più moderne tendenze di preparazione e consumo internazionali, dal V60 drip manuale al metodo Cold Brew, dal tradizionale espresso a ricercate infusioni. Saranno caffè speciali in veste profumata dai sentori di frutta e spezie e, in abbinamento, dolci macaron con ganache al tè, cake con fava di Tonka, spaziando tra piccoli lievitati alla mandorla e cramberry, con il tocco della gianduja e dello zenzero candito.

Clicca qui per leggere il mio articolo su www.pasticceriaextra.it 

 







sabato 2 gennaio 2016

Caramelle alcoliche #EatYourDrink

Vi è un nuovo ed originale modo di prendere un drink. A Carnaby Street, il quartiere della Londra swinging sixties, ho assaggiato le prime alcohol pastilles, di Smith & Sinclair.

L’incanto è stato ritrovarsi nella magia di un negozio di caramelle, dall’accurato interior design revival anni ’60, con tanto di tavoli bianchi e sedute in pelle fucsia, tendine a fili e ball in plastica trasparente sospese in aria con dentro lo zucchero filato.

I giovani ideatori delle originali caramelle alcoliche, Melanie Goldsmith e Emile Bernard, spiegano che vengono preparate con alcolici di qualità, frutta fresca e spezie, ed ogni singola caramella ha la stessa intensità di sapori di un vero cocktail, compresa la nota alcolica, che per la Vodka Selection è per esempio di 6% vol.

Come si dice, “Candy is dandy but liquor is quicker…”. Ho provato a mangiarne qualcuna: dopo il primo piacevole pizzico alla lingua, si assapora la consistenza più gommosa della gelè, a metà tra una gomma da masticare ed un pate de fruit francese, e alla fine sembra proprio di aver bevuto un drink. Persino sulla confezione si raccomanda Please eat responsibly :)

Il packaging è diretto nella grafica suggerendo di “mangiare” il nostro drink, proprio come recita lo slogan Eat Your Drink.

 


Ogni confezione propone un’esclusiva Selection, a seconda che scegliate gin, vodka, whisky oppure rum. Il duo alla vodka contiene per esempio la combinazione Rhuby mule e Long island high tea: una caramella alla vodka, rabarbaro e zenzero rivestita con zucchero e lime, ed un’altra preparata con vodka, te nero e rum rivestita di zucchero infuso al lampone.

Le alcoholic pastilles Smith&Sinclair non contengono alcun tipo di conservante e sono gluten free.

 

www.smithandsinclair.co.ok